lunedì 30 marzo 2009

La respirazione......cellulare


Finora abbiamo parlato solo della respirazione polmonare (o respirazione esterna) cioè quel meccanismo che coinvolgendo i polmoni e tutte le loro strutture interne determina lo scambio gassoso con assimilazione di aria nuova ed espulsione di aria usata.
Si è sottolineato il fatto di imparare a respirare correttamente per migliorare le nostre apnee e per avere benefici su tutto il nostro corpo...ma respirare bene ci permette anche e soprattutto di stimolare la respirazione cellulare.

Cos'è la respirazione cellulare?

In questo post mi limiterò solo a dare alcuni cenni che poi verranno approfonditi in successivi step perchè l'argomento oltre ad essere molto ampio è anche parecchio complesso visto che ci sono alla base tanti concetti di biochimica...quindi un passo alla volta....cominciamo con il primo!!

La respirazione cellulare è il meccanismo attraverso cui la cellula, in presenza di ossigeno, è in grado di ricavare energia utilizzabile nei processi vitali dai legami chimici dei substrati che le vengono forniti con l'alimentazione (carboidrati, grassi, proteine). In particolare, la principale molecola che agisce da substrato per la respirazione cellulare è il glucosio; l’energia che si ottiene viene immagazzinata nei legami ad alta energia contenuti nella molecola adenosina trifosfato, ATP.

La respirazione cellulare consta di diverse reazioni, in cui i prodotti di un passaggio sono utilizzati come reagenti per il processo successivo. Essa porta complessivamente alla formazione netta di 38 molecole di ATP per ogni molecola di glucosio coinvolta nella reazione.

I prodotti di scarto della respirazione cellulare (come CO2 o H2O) vengono eliminati dalla cellula e, negli organismi superiori, escreti attraverso la respirazione polmonare e le urine.

Il primo stadio della respirazione cellulare è rappresentato dalla glicolisi, che avviene a livello del citoplasma cellulare, in assenza di ossigeno.

Nella glicolisi, una molecola di glucosio viene parzialmente demolita in due molecole di un composto a tre atomi di carbonio, il piruvato, con la produzione netta di due molecole di ATP.

Il piruvato entra poi nel ciclo di Krebs, che avviene nei mitocondri; tale composto viene completamente demolito in anidride carbonica e acqua.

Il terzo ed ultimo passaggio è la fosforilazione ossidativa che dà i prodotti finali della respirazione cellulare: ossigeno, acqua e anidride carbonica.

Prossimamente cercheremo di capire meglio come funziona il tutto....per ora di nomi strani ve ne ho fatti leggere anche troppi!!

martedì 24 marzo 2009

Anuloma viloma


Continuiamo a parlare di Pranayama e di quegli esercizi che ci servono come preparazione per una corretta respirazione.
Nel post precedente abbiamo parlato del Nadi Sodhana...la sua evoluzione è l'esercizio chiamato ANULOMA VILOMA. I benefici sono gli stessi con l'aggiunta che viene stimolata e accentuata la respirazione cellulare (cioè l'attività delle cellule..magari in un futuro post parleremo proprio di quella...).
La postura di partenza è la stessa del Nadi Sodhana e anche la mano destra opererà allo stesso modo; si comincerà respirando profondamente e lentamente con entrambe le narici aperte.
Dopo qualche atto respiratorio si tappa la narice destra e si inspirerà attraverso la sinistra; a fine inspirazione si tappa la narice sinistra e si farà un'apnea a polmoni pieni.
A fine apnea si apre la narice destra e si espirerà lentamente e silenziosamente; a espirazione completata inspirate nuovamente a destra. A fine inspirazione si fa di nuovo un'apnea a polmoni pieni (naturalmente non bisogna oltrepassare i propri limiti!)
Si ripete l'esercizio alternando con ritmo lento.
Questo esercizio libera le vie aeree agevolando la compensazione e ossigena al meglio tutti i tessuti predisponendo all'apnea.
E' una pratica molto utile per l'apneista perchè stimola il riflesso di immersione e quindi è un ottimo esercizio preparatorio.

Naturalmente per qualunque chiarimento sono sempre disponibile...magari anche per sperimentare insieme l'esercizio la prima volta!

venerdì 20 marzo 2009

Novità sotto la tenda....


La TRIBU' dà il benvenuto a Mario...il nostro uomo medicina che potrà darci suggerimenti ed indicazioni sulla nostra salute!

martedì 17 marzo 2009

Respirazione: il Nadi Sodhana

Il Nadi Sodhana rappresenta uno degli esercizi classici e più conosciuti del Pranayama: consiste nella respirazione alternata tra le 2 narici (le Nadi).
A cosa serve? Questa respirazione lenta e senza trattenimento del respiro serve per equilibrare ed eguagliare il passaggio d'aria attraverso le narici.
Questa pratica andrebbe effettuata dopo lo Jala Neti ed è molto utile all'apneista nelle fasi che precedono l'entrata in acqua perchè ha effetti sull'ossigenazione e sul rilassamento e consente di individuare rapidamente eventuali blocchi di una narice.

...ma vediamo come si fa il Nadi Sodhana.

  1. Mettetevi in una posizione comoda
  2. Comiciate a respirare senza tappare nessuna narice
  3. Quando vi sentite pronte, mettete il dito medio della mano destra tra le sopracciglia e tappate la narice destra con il pollice ed espirate attravesro quella sinistra. Assicuratevi che l'inspirazione sia silenziosa, lenta e profonda.
  4. A fine espirazione tappate la narice sinistra ed espirate attraverso la destra, sempre lentamente e silenziosamente.
A espirazione completata ispirate nuovamente a destra e continuate con questa alternanza e con un certo ritmo.

Se durante i primi minuti avvertite dei blocchi di una delle due narici interrompete la pratica ed eseguite la pulizia dei canali nasali.

Questo esercizio è estremamente facile da eseguire ed è la base per una corretta respirazione..prossimamente vi parleremo anche della sua evoluzione continuando sempre di più ad approfondire le nostre conoscenze sull'arte del respiro!!

Le immagini sono tratte dal libro "Tecniche di respirazione per l'apnea" di Federico Mana

venerdì 6 marzo 2009

Federico Mana: non solo un record man


Uno degli incontri più emozionanti è stato quello con Federico Mana...la sua mini-conferenza è stata sicuramente per me la più interessante non solo per i contenuti ma anche per come Federico è riuscito a raccontarli: un linguaggio semplice da cui è trapelata la sua umiltà ma anche e soprattutto la sua grande preparazione. Un incontro che era dedicato agli apneisti ma grazie al linguaggio utilizzato era aperto a chiunque..anche a chi non ha mai messo la faccia in acqua!

Federico ha cominciato la sua chiacchierata raccontando a noi comuni mortali i suoi record di apnea con e senza pinne..o meglio con e senza monopinna..perchè ormai la monopinna è di gran lunga preferita per i record alla pinna classica..
Ci ha detto che la difficoltà principale del tuffo, che lo ha portato a -90 m in Mar Rosso e che gli ha regalato il nuovo record italiano, è stata un'apnea di 3 minuti associata al fatto di doversi rilassare e lasciarsi "schiacciare" dal mare...

Rilassarsi...un verbo che Federico ha usato molto spesso e che lui associa in maniera imprescindibile alla respirazione...l'unico atto involontario che noi siamo in grado di controllare...
E' solo focalizzandoci sulla respirazione che si riesce ad ottenere un buon rilassamento..e quindi non bisogna allenare solo il corpo ma anche e soprattutto esercitare l'arte del respiro...ma come?
Ricorrendo alle pratiche dello yoga quindi meditazioni, visualizzazioni e soprattutto tanto pranayama: tutto ciò porta a conoscere meglio la respirazione e noi stessi.

La conoscenza di sè: la potenza dell'apnea...queste sono state le esatte parole che Federico ha usato per riassumere il suo concetto di apnea...insomma oltre ad essere un record man Federico ha già la saggezza di un grande maestro yoga!!

Grazie Federico per questo incontro durante il quale ho avuto tante conferme su quello che per me è l'apnea e la magia del respiro (e che cerco a mio modo di raccontare sotto la tenda dello sciamano)...grazie per aver dato a tutti noi la possibilità di scoprirti come persona e non solo come atleta....grazie per la meravigliosa dedica che hai fatto sul mio libro!