sabato 11 dicembre 2010

Un regalo per Natale bello e utile!


Ormai il Natale è alle porte.... il tempo stringe... e come tutti gli anni non si sa mai cosa regalare!
Un'idea regalo ve la dà la Tribù!

"L'ORECCHIO DEL SUBACQUEO" di Leonardo D'Imporzano (vedete libro e autore nella foto).

Il libro fornisce le informazioni necessarie perchè ogni subacqueo conosca le caratteristiche anatomiche e fisiologiche del proprio orecchio, le patologie più frequenti, i modi per evitarle e per curarle.

Si tratta di uno strumento importante non solo per il subacqueo ma anche per un medico non specialista per raggiungere quella consapevolezza che consenta di comprendere la natura dell'interazione tra orecchio, acqua e pressione.

La Tribù è già libro munita... voi cosa aspettate?!

giovedì 25 novembre 2010

La subacquea ed i benefici dell'aerobica


L'attività aerobica ha indubbi benefici sull'attività subacquea.
Intanto dopo un allenamento aerobico si ha una sensazione generale di benessere, grazie alla liberazione delle endorfine, e l'aspetto principale è dato dal fatto che abbiamo un miglioramento delle performaces in acqua grazie alla diminuzione del consumi delle miscele che respiriamo oppure all'aumento dei nostri tempi di apnea.
La capacità di protrarre a lungo uno sforzo dipende infatti dalla potenza massimale aerobica della persona, vale a dire dal consumo massimo di ossigeno che è legato al grado di allenamento/fitness.
Un altro vantaggio di chi pratica attività aerobica è quello di eliminare più rapidamente l'anidride carbonica che è lo "scarto" delle nostre attività metaboliche.
L'allenamento non porta solo benefici a livello respiratorio ma anche a livello cardiovascolare.

Praticando attività aerobiche 2-3 volte a settimana avremo quindi enormi benefici non solo per l'attività subacquea ma anche nella vita di tutti i giorni. La cosa importante è però avere anche una certa costanza nella preparazione atletica, al di là del tipo di allenamento o di attività scelti.
Sicuramente nuoto, corsa, bicicletta sono le attività aerobiche per eccellenza - dove per attività aerobica si intende un esercizio protratto per più di 15 minuti e che non sfori l'80% del consumo di ossigeno. Ci sono diversi tipi di allenamento aerobico classificabili in 2 grandi categorie: continuo e frazionato. La tipologia di allenamento va scelta in base alla preparazione atletica di base e ai risultati che si vogliono ottenere.
Oltre all'attività aerobica è importante anche l'allenamento di resistenza e quello in sala pesi per fare un lavoro il più completo possibile sul corpo.
A questo proposito sotto linko un post di un pò di tempo fa in cui si parla proprio di questo argomento.


E se non foste ancora convinti dei benefici dell'allenamento per l'attività subacquea, ecco l'elenco dei suoi benefici:
- diminuzione della pressione arteriosa media
- diminuzione del colesterolo totale e di quello LDL (colesterolo cattivo)
- aumento del colesterolo HDL (colesterolo buono)
- diminuzione del grasso corporeo
- rinforzo muscolo-scheletrico
- miglioramento dell'efficienza cardio-vascolare
- aumentata tolleranza allo stress.

mercoledì 3 novembre 2010

Le posizioni sedute per la respirazione

Nel post precedente abbiamo introdotto il discorso sulle posizioni ideali per la respirazione yoga.
Visto che eravamo arrivati alla conclusione che per l'ascolto del respiro le posizioni sedute sono le migliori vediamole insieme

SUKHA ASANA: posizione comoda

Si tratta semplicemente di piegare le gambe e di mettere le caviglie sotto la gamba opposta. La schiena va allineata con il collo e la testa in modo da formare una linea continua e perpendicolare al terreno.
Gli svantaggi di questa postura sono la ridotta stabilità (rispetto alle altre 3 posizioni) e la compressione della gamba posta sotto che si "addormenta" facilmente.

SIDDHA ASANA: posizione perfetta

Sedersi con le gambe allungate in avanti e separate. Piegare il ginocchio destro e portare il tallone contro il perineo. Poi piegare l'altra gamba e portare il piede sinistro sopra e davanti al destro. La punta del piede va inserita tra gamba e coscia.

VAJRA ASANA: posizione del fulmine

Basta sedersi sui talloni oppure tra i talloni. Le ginocchia possono essere unite o distanziate.
Si possono usare cuscini da collocare dove si avverte una pressione maggiore: sotto il collo del piede oppure sotto i talloni.

PADMA ASANA: posizione del loto

E' la posizione più difficile. Solitamente serve un lungo esercizio prima di riuscire ad eseguirla e padroneggiarla.
Mettersi con le gambe distese. Sollevare il piede destro e, tenendolo ruotato verso l'alto, poggiarlo sulla coscia sinistra più alto possibile verso il fianco. Portare il piede sinistro sulla coscia destra, sempre tenendolo ruotato verso l'alto.
Per abituarsi si inizia con la posizione del Mezzo Loto che prepara ginocchia e caviglie alla posizione completa.


mercoledì 27 ottobre 2010

Le posizioni per la respirazione


Il Pranayama può essere praticato in diverse posizioni: supina, eretta, seduta.

La posizione supina offre numerosi vantaggi, il più importante dei quali è la possibilità di rilassare completamente il corpo. Uno degli svantaggi è quello di non consentire una respirazione veramente completa a causa della pressione della schiena sul pavimento, della limitata mobilità del diaframma e della tendenza ad addormentarsi. Questa posizione si usa soprattutto per rilassarsi prima degli esercizi di Pranayama e al termine della pratica.

La posizione eretta ha numerosi vantaggi: il contatto con la terra e l'atteggiamento mentale lucido e vigile. Lo svantaggio è che, visto che la respirazione yoga si pratica ad occhi chiusi, c'è la possibilità di perdere l'equilibrio. Inoltre stare in piedi fermi per lunghi periodi provoca stanchezza e ristagno venoso.

La postura seduta, su una sedia ma preferibilmente a terra a gambe incrociate è la migliore per praticare Pranayama e la respirazione yoga. Perchè  la posizione sia corretta, le ginocchia devono essere basse rispetto all'ombelico e l'angolo busto-cosce dovrebbe essere almeno di 90° , meglio se un poco di più, per consentire agli organi addominali di essere liberi e alle vertbre lombari di mantenersi ben allineate senza sforzo.
Stando seduti a gambe incrociate si ha un equilibrio stabile e sicuro e al contempo si è lucidi e vigili. La gabbia toracica ha la possibilità di massimo movimento sia in espansione sia durante l'espiro.

Nel prossimo post vedremo quali sono le posizioni sedute: alcune sono di esecuzione estremamente facile, altre richiedono un pò di preparazione fisica e predisposizione.

venerdì 24 settembre 2010

Esercizi per il mal di schiena


Le 4 cose importanti per prevenire il mal di schiena sono esercizio, stretching, alimentazione ed idratazione. Diventa importante mantenere il corpo in forma e agile soprattutto nella parte centrale - parte inferiore della schiena ed addominali.
Per chi fa immersioni con le bombole la maggior parte dei dolori muscolari si manifesta quando si sale la scaletta della barca, un'attività faticosa dopo il galleggiamento neutro dell'immersione. Quindi più si è in forma più diminuiscono le probabilità di farsi male.
Il nostro consiglio è di fare stretching quotidianamente per rimanere sciolti e un pò di potenziamento per la parte superiore del corpo. A tutto ciò è bene abbinare un pò di lavoro per rinforzare gli addominali perchè spesso non sono i muscoli dorsali a causare problemi ma la debolezza dei muscoli addominali. Se gli addominali sono deboli la schiena deve sopportare un peso aggiuntivo.

Ecco ora qualche semplice esercizio per allungarsi e contemporaneamente rinforzare alcuni muscoli che utilizziamo durante la pinneggiata.
Gli esercizi che vi proponiamo possono essere fatti tutte le mattine prima di alzarsi.

Prima di alzarsi dal letto, sdraiarsi sulla schiena e piegare le gambe portando i talloni vicino ai glutei. Dondolare le gambe a destra e a sinistra dalle 5 alle 10 volte per lato. Questo stabilizza il bacino e allunga ka muscolatura dell'area.
Mettersi a pancia sotto per allungare i flessori dell'anca (che allunghiamo sempre quando pinneggiamo): sollevare una gamba allungando l'anca e tenere la posizione per una decina di secondi. Poi cambiare gamba e ripetere l'esercizio 10 volte su ciascun lato.
Per scendere dal letto, girarsi sul fianco, mettere le gambe giù dal letto e spingersi con le braccia finchè non si è seduti.

Non potete dire di non avere il tempo e il posto adatto per farli!!
Prossimanente nuovi esercizi e si ritorna con un pò di Pranayama

giovedì 9 settembre 2010

Il mal di schiena

Alzi la mano chi almeno una volta ha sofferto di mal di schiena e magari ha dovuto rinunciare al tuffo a causa del dolore!
Più o meno almeno il 70% della popolazione terrestre soffre o ha sofferto di mal di schiena e più o meno questo dato può essere trasposto anche alla popolazione sub. Nonostante l'assenza di gravità, alcuni comportamenti, movimenti o attività legati alle immersioni possono aggravare il dolore alla schiena o al collo.
Il nostro corpo è predisposto per camminare quindi quando nuotiamo, e per di più con bombole e pinne, esso è "caricato" in un modo a cui noi non siamo abituati e quindi andiamo a sforzare muscoli che solitamente lavorano in maniera diversa.
Se il mal di schiena è evitabile in immersione, i problemi al collo possono insorgere perchè durante il tuffo abbiamo sempre il collo iperesteso per poter vedere. Per guardarci intorno dobbiamo alzare la testa di circa 50-60° e questo contrasta la curvatura naturale della schiena spostando molto peso sulla sua parte superiore. Per evitare questo durante l'immersione basta raggomitolarsi a palla più volte per evitare successivi dolori alla schiena.
Naturalmente, più si diventa esperti in acqua più diminuiscono le possibilità di mal di schiena perchè acquisendo un miglior assetto serve meno zavorra e ci si muove meglio in acqua.

Alla base di tutto ci deve essere un minimo di allenamento e di preparazione atletica fatti di stretching/tonificazione, alimentazione e idratazione.

Nel prossimo post proporremo alcuni esercizi per l'elasticità della colonna e per rinforzare la schiena...e non solo...quindi STAY TUNED!!

giovedì 26 agosto 2010

Ferite marine e pronto soccorso


Ecco come comportarsi in caso di un "incontro troppo ravvicinato" con alcuni animali marini comuni in Mediterraneo.

Ricci di mare: in Mediterraneo non ci sono ricci velenosi e la maggior parte di essi ha spine lunghe ed appuntite molto fragili che si rompono quando vengono a contatto con il subacqueo. Ci si imbatte nel riccio soprattutto quando si ha un assetto negativo.
A causa della fragilità della spina calcarea, è quasi impossibile estrarla dalla ferita con le pinzette. Pulire la ferita e sterilizzare la zona impregnandola con aceto oppure succo di limone per 5 minuti alla mattina e alla sera (o anche più frequentemente) per dissolvere la sostanza calcarea rimasta nella ferita. Una volta che la ferita si chiude assicurarsi che non ci siano segni di infezione. Se la zona dovesse diventare rossa sottoporsi a controllo medico.

Meduse, scorfano, tracina: anche se abbiamo a che fare con 2 pesci e un organismo appartenente ai cnidari...quindi animali agli antipodi...tutti e 3 sono accomunati dall'avere veleni che sono termolabili.
Quindi applicare sulla ferita acqua calda, oppure sabbia o un sasso caldi. L'importante è non sfregare per evitare di spalmare la sostanza urticante. Il calore dovrebbe portare un quasi istantaneo sollievo al dolore

sabato 14 agosto 2010

Il respiro che unisce


Molto spesso ci siamo trovati a parlare del respiro sotto la tenda dello sciamano...lo abbiamo fatto da un punto di vista fisiologico, biomeccanico, proponendo esercizi per migliorare la nostra respirazione, proponendo serate di Pranayama e "raccontandole".

Stasera è venuto spontaneo e immediato il titolo di questo post mentre stavo ripensando all'ultima serata di Pranayama che abbiamo organizzato giovedì. Tutte le serate di Pranayama sono particolari ed uniche (anche perchè non facciamo mai le stesse cose) ma questa lo è stata in modo speciale!

Questa volta niente portatile...niente foto...solo noi e la "stanza magica" con il suo profumo e la sua energia!
E' venuto tutto da sè...il rilassamento, la condivisione delle sensazioni che sono arrivate e gli esercizi per poi concludere ancora con il rilassamento per ritornare gradualmente al mondo dopo aver fatto grazie al respiro il viaggio più difficile: quello all'interno di noi stessi!

E magica è stata la condivisione di questi momenti: la magia (a cui ancora non riesco a dare una spiegazione nonostante sia un pò di tempo che pratico yoga...ma che alla fine non mi interessa nemmeno di decifrare...) è che persone che non si sono mai nè viste nè conosciute si siano trovate a parlare delle loro sensazioni senza imbarazzo come se si conoscessero da una vita e poi si siano ritrovate sedute al tavolo di una pizzeria condividendo la cena ridendo, scherzando e raccontando aneddoti delle loro vite.

Questa è una delle tante magie che può fare il respiro!

venerdì 30 luglio 2010

Il respiro


L'altro giorno stavo leggendo un testo di yoga per prepararmi in vista della serata di Pranayama..come spesso faccio...sfoglio il libro a partire dalle ultime pagine e mi imbatto in questo racconto indiano che mi ha catturata e che voglio condividere con voi!

"Un giorno i vari sensi dell'Uomo si diedero convegno. Come accade in molti incontri, essi dovevano innanzitutto decidere chi doveva assumere la direzione. Si fece avanti la Vista e cercò di ottenere l'incarico, creando immagini meravigliose che estasiarono tutti; poi si presentò l'Odorato e creò profumi intensi e persistenti che lasciarono tutti frementi in pregustazione; ma il Gusto riuscì a superarlo, con sapori stupefacenti e deliziose pietanze di tutto il mondo. L'Udito creò armonie squisite che lasciarono tutti in lacrime, il Corpo produsse sensazioni fisiche che lasciarono tutti in estasi e la Mente si dilungò in teorie intellettuali il cui fascino derivava dalla profondità e dalla verità che esprimevano.
Poi si fece avanti il Respiro, che non era nemmeno uno dei sensi! Egli disse che voleva essere lui a guidare il convegno. Tutto ciò che potè offrire fu la semplice inspirazione ed espirazione, per nulla imponente rispetto a tutto il resto. Nessuno vi fece caso. Gli altri sensi iniziarono un'accesa discussione su quale di loro sarebbe stato scelto. Il Respiro, deluso, cominciò ad andarsene. Le immagini allora cominciarono a sbiadire, i gusti persero i loro sapori, i suoni si affievolirono. 'Aspetta' lo invocarono i sensi, 'torna indietro! Tu puoi guidarci. Abbiamo bisogno di te.'
Il Respiro tornò e prese il posto che gli spettava".

La vita comincia con il nostro primo respiro e finirà dopo l'ultimo...migliorare il nostro respiro è migliorare la nostra vita.

...ecco perchè facciamo Yoga e Pranayama

martedì 20 luglio 2010

La respirazione dello sciatore

Dopo un pò di silenzio torna lo sciamano con un nuovo esercizio yoga molto semplice: "La respirazione dello sciatore".
Dal nome si potrebbe pensare che non c'entri niente con apnea e subacquea, invece si tratta di un esercizio che perfeziona l'espirazioni, rende il respiro potente e purifica le vie respiratorie, rinforzando il cuore.
Inoltre ammorbidisce le spalle e la muscolatura del tronco facendo scaricare le tensioni accumulate a livello muscolare.
Esecuzione: cercare il radicamento a terra, le ginocchia sono leggermente flesse.
Durante l'ispiro portare le braccia verso l'alto. Espirando spingere le braccia in basso e dietro flettendosi sulle ginocchia.
Inspirando, tornare nella posizione iniziale.
Ripetere per 7 volte mantenendo gli occhi aperto. Al termine della settima ripetizione portare giù le braccia e sempre ad occhi aperti percepire il proprio equilibrio.
Eseguire un altro ciclo di 7 "sciate"

Sotto trovate il link del video...le immagini sono sempre più chiare di mille parole!

martedì 29 giugno 2010

Apnea e Pranayama

Inizio di settimana dedicato al Pranayama: ieri c'è stata una nuova serata dedicata alle tecniche di respirazione yoga e al Pranayama...ormai questi seminari stanno diventando una costante per la Tribù!

Ritrovo alle 20.30 presso il Centro Benessere Olistico di Arcola dei nostri straordinari maestri yoga Mauro e Franca che con grandissima disponibilità ci permettono di organizzare i nostri seminari di respirazione per l'apnea in quella che per noi è ormai una seconda casa ...e sicuramente la magia della stanza dello yoga dà quel valore aggiunto a queste serate...una ventata di energia positiva!

Dopo una breve ma necessaria introduzione sulla meccanica respiratoria, passando attraverso una fase di rilassamento, siamo arrivati agli esercizi preparatori per il Pranayama e poi a delle semplici asana che sono estremamente utili oltre che per la respirazione anche per l'allungamento della colonna.


E dopo più di 2 ore di pratica non poteva mancare il momento mangereccio! Abbiamo concluso con la torta di cioccolato!


Cos'altro aggiungere?! Se non che tra non molto organizzeremo un'altra serata...in fin dei conti è anche giusto prendersi un pò di tempo per noi stessi!!

giovedì 24 giugno 2010

Serata di Pranayama

LUNEDì 27 GIUGNO presso il CENTRO BENESSERE OLISTICO DI ARCOLA a partire dalle ore 21.00 serata dedicata interamente al Pranayama e alle tecniche di respirazione yoga.
La serata non è aperta solo agli apneisti ma a tutti coloro che vogliono provare la "magia" del respiro!
Come sempre verranno proposti semplici esercizi ma che hanno indubbi benefici sul nostro respiro e sulla vita di tutti i giorni.
Chiunque fosse interessato non esiti a contattarci!!

Ilaria 3385280545
Alessandro 3286632906

sabato 19 giugno 2010

La narcosi d'azoto

La narcosi d'azoto è un'alterazione neuro psichica che può insorgere in persone che praticano attività subacquea; il meccanismo preciso non è ancora ben chiaro, la scienza stessa, pur sapendo che questo problema è causato dall'aumento repentino della pressione parziale e quindi della concentrazione di azoto non è ancora riuscita a stabilire dei parametri che consentano di prevenirne l'insorgenza.
Da studi effettuati, le immersioni con percentuale minore di narcosi sono quelle con profondità massima minore di 20 m e con velocità di discesa inferiore a 20 m al minuto. Ma la soglia individuale è variabile da soggetto a soggetto e da situazione a situazione.
Quali sono le cause che provocano la narcosi?
CAUSE FISICHE: stanchezza e assenza di riposo - un subacqueo stanco o poco allenato non controlla la respirazione, quindi si affatica e c'è bisogno di una ventilazione maggiore; l'alcol - ha un effetto depressivo sui centri nervosi e questo effetto si somma a quello narcotico dell'azoto; alcuni farmaci.
CAUSE PSICOLOGICHE: malessere fisico, ansia e stress.
CAUSE AMBIENTALI ED OPERATIVE: velocità di discesa - è un importante fattore scatenante; scarsa visibilità - è predisponente se costante, scatenante se improvvisa, la mancanza o la perdita di punti di riferimento crea disorientamento; lavori o sforzi - provocano affaticamento e cattiva respirazione; freddo - fattore predisponente se medio e continuo, scatenante se rapido ed intenso.
I sintomi da narcosi d'azoto sono i più svariati.
SINTOMI LEGGERI E MEDI: leggerezza mentale ed euforia, alterazione della coordinazione muscolare, minore destrezza, difficoltà a leggere gli strumenti, rallentamento dell'attività mentale.
SINTOMI GRAVI: vertigini, insensibilità/formicolii su faccia, labbra e piedi, esagerazione dei movimenti, confusione mentale, incapacità di leggere gli strumenti, panico, allucinazioni, percezione impropria del tempo, amnesia, nausea, vomito, visioni a tunnel, perdita di coscienza.
Come gestire la narcosi d'azoto?
Alla percezione dei primi sintomi avvisare il compagno, rallentare ogni attività motoria o fermarsi, controllare la propria respirazione, fissare un oggetto e fare dei ragionamenti collegati ad esso. Se i sintomi non scompaiono o addirittura peggiorano chiamare il compagno e risalire finchè i sintomi non scompaiono. MANTENERE SEMPRE LA CONCENTRAZIONE.
Naturalmente la PREVENZIONE è la migliore strategia: prima dell'immersione occorre seguire alcuni accorgimenti - non immergersi quando non si è in buone condizioni fisiche e psichiche, non utilizzare alcol e farmaci controindicati.
Durante l'immersione: non immergersi da soli, controllare la velocità di discesa, il proprio livello di affaticamento, curare la propria respirazione, muoversi con buon assetto, saper riconoscere ed interpretare i sintomi.

mercoledì 26 maggio 2010

Apnea e diuresi

Ogni volta che si pratica apnea vi sarete accorti che aumenta la diuresi. Ma come mai? Vediamo di spiegare il perchè.
Mettere il nostro corpo in condizioni di pressione esterna superiore a quella atmosferica scatena delle reazioni di adattamento tra le quali il graduale aumento di sangue nel letto circolatorio polmonare che a sua volta provoca una condizione di "ipertensione polmonare".
L'ipertensione polmonare non è tollerata dal nostro organismo che scatena una reazione per cercare di annullare questa condizione. L'organismo durante l'apnea si attiva per cercare di riportare la pressione al valore ottimale ma non può svuotare di sangue i polmoni che altrimenti collasserebbero. Allora intervengono altri organi (reni, cuore) che secernono un ormone (peptide natridiuretico) che impoverisce il sangue di acqua portando alla produzione di grandi quantità di urina.
Questa via indiretta viene attivata nei reni a livello dei quali viene sequestrato un sale minerale di cui il sangue è ricchissimo : il sodio (Na+). Ogni atomo di sodio che viene sequestrato dai reni si porta dietro acqua per la necessità di conservare l'equilibrio di sali disciolti. In questo modo si forma una strana urina perchè si tratta di una miscela di acqua e di sodio molto limpida, chiara e quasi inodore.
L'effetto finale è quindi quello di disidratarsi e di andare in carenza di Na+.
Naturalmente questo accade prevalentemente in immersione, quando si è in superficie ciò è trascurabile, ma se teniamo conto che spesso le nostre uscite di apnea e pesca in apnea durano diverse ore ci accorgiamo della reale portata del fenomeno.

QUINDI RICORDIAMOCI DI BERE....SENZA ASPETTARE DI AVERE LO STIMOLO DELLA SETE

mercoledì 19 maggio 2010

Serata di Pranayama

Lunedì 17 Maggio abbiamo dedicato la serata al Pranayama...purtroppo non ci sono foto della serata (avevo portato la macchina fotografica...peccato che le batterie fossero scariche..).
In tutti i casi le foto non avrebbero reso l'idea della bellissima atmosfera che si respirava nella "stanza magica" del Centro Benessere Olistico di Arcola.

Dopo una breve, per quanto possibile, introduzione sulla biomeccanica respiratoria siamo subito passati ad una prima fase di rilassamento per riuscire ad ascoltare il nostro respiro....e poi via con qualche asana di Pranayama per migliorare l'espansione polmonare e sbloccare le tensioni da spalle e colonna...
e dulcis in fundo....trattamento a coppie sempre per migliorare l'elasticità toracica e l'espansione del respiro!
Nei prossimi giorni troverete nuovi post con foto e video degli esercizi che abbiamo proposto...per chi c'era e ha bisogno di una rinfrescata e per chi non c'era ma vuole comunque provare la "magia del respiro".

venerdì 30 aprile 2010

L'apnea statica

Per realizzare una buona apnea statica è fondamentale essere ben predisposti sia fisicamente sia mentalmente: bisogna lasciar fuori dall'acqua tutti gli stress, tutti i problemi e la nostra quotidianità.
Per fare questo possiamo ricorrere al Training Autogeno (di cui abbiamo parlato qualche post fa...per rileggerlo cliccare qui) oppure alle tecniche di rilassamento legate allo yoga (che noi della Tribù preferiamo perchè più facili da imparare ed applicare).
Ci sono poi delle regole che permettono di migliorarsi e soprattutto garantiscono un'estrema sicurezza:
  1. Mai affrontare apnee senza assistenza: avere sempre un compagno a cui comunicare con segnali convenzionali il nostro stato di benessere;
  2. Non nuotare e tantomeno fare apnee dinamiche prima di una statica;
  3. Prima di cominciare l'allenamento per l'apnea statica è bene fare 3-4 apnee di riscaldamento che ci permettano di arrivare con gradualità alla performance;
  4. Non riempire i polmoni oltre il 70-80% della capacità totale: un'ispirazione totale non permette una condizione di rilassamento ottimale;
  5. Non fare più di 8 statiche per sessione di allenamento
Ora non vi resta che provare a trattenere il fiato!

domenica 11 aprile 2010

Respirazione: esercizi in piedi

E' già da un pò di tempo che non si parla di respirazione e yoga.

Per farci perdonare sotto trovate 2 esercizi facilissimi da eseguire in piedi e che sono molto utili per rendere profonda la respirazione e soprattutto ottimale!

Il primo esercizio che vi proponiamo è la POSIZIONE ALLUNGATA VERSO IL CIELO. Questa asana rilassa il diaframma e le spalle, stira l'intero corpo oltre a rendere la respirazione profonda.

Si parte cercando il radicamento a terra con le braccia lungo i fianchi; quando ci sentiamo pronti portiamo le braccia sopra la testa e, mantenendo il radicamento a terra, quando inspiriamo allunghiamo verso l'alto il braccio destro, durante l'espiro rilassiamo il braccio destro lasciandolo sopra la testa. Ripetere a sinistra. In questo modo realizziamo un ciclo. Eseguite quest'asana per 5-7 cicli completi. Al termine dell'esercizio riportare le braccia lungo i fianchi e fare qualche respiro profondo. E' consigliabile eseguire l'esercizio a occhi chiusi.

POSIZIONE ALLUNGATA VERSO IL CIELO

La seconda asana si chiama MONTAGNA DINAMICA e dona equilibrio, concentrazione e favorisce una respirazione ottimale. Anche per quest'asana bisogna ricercare il radimento a terra; durante l'ispiro si portano le braccia sopra la testa disegnando in aria un ampio cerchio e contemporaneamente ci si porta sulla punta dei piedi. Si rimane per qualche secondo in questa posizione trattenendo il respiro. Durante la fase espiratoria le braccia ritornano nella loro posizione di partenza cosiccome i piedi: l'esecuzione dell'esercizio è perfetta quando durante l'espiro si riesce a coordinare il movimento delle braccia con quello dei piedi. Ripetere 5-7 volte.

POSIZIONE DELLA MONTAGNA DINAMICA

domenica 28 marzo 2010

Abbandonarsi all'acqua


Apnea: un mondo affascinante, una disciplina che può diventare una filosofia di vita e che può aiutare ad eliminare ansie ed insicurezze.
Ogni volta che andiamo in piscina ed ancora di più se andiamo al mare ritroviamo la nostra energia vitale, scoprendo ogni volta nuovi orizzonti, nuove risorse interiori ed emozioni.
Proviamo a fare il viaggio per arrivare ai benefici dell'apnea passando attraverso 5 tappe.
1) In piedi, acqua fino alle spalle, gambe allargate e leggermente flesse. Chiudete gli occhi e appoggiate la mano sul ventre. Inspirate e concentratevi sulla vostra respirazione e su dove sta andando il vostro respiro.
2) Galleggiando a faccia in giù con il boccaglio rilassatevi completamente soprattutto mascelle e spalle. Ascoltate le sensazioni che arrivano da ogni parte del vostro corpo, i battiti del vostro cuore, mentre sentite che l'aria che entra ed esce ritmicamente. In questo modo accrescerete la vostra sensibilità all'acqua.
3) Mettetevi a pancia in su, in galleggiamento con un tubo di gomma sotto la nuca. Chiudete gli occhi e cercate di allontanare l'ansia.
4) Per l'apnea consapevole, in piedi in acqua con le mani appoggiate al bordo della piscina o se siete in mare su un cuscino gonfiabile. Rilassatevi, fate una decina di respiri profondi e all'ultima inspirazione scendete con la testa sott'acqua. Restate immersi in perfetto relax.

sabato 13 marzo 2010

Il training autogeno


La pratica del Training Autogeno influenza varie funzioni legate al sistema nervoso vegetativo come la respirazione, la circolazione del sangue, il metabolismo. Inoltre consente di attenuare gli stati emotivi e l'ansia portando ad un sempre maggiore grado di distensione, benessere ed equilibrio. Permette di combattere lo stress, le tensioni muscolari e le somatizzazioni organiche (insonnia, sudorazione, tachicardia, ecc).

Nello sport può rappresentare un ottimo ausilio per contrastare l'ansia e la tensione pre-gara.

Il cardine attorno a cui ruota il Training Autogeno è la calma, stato che si raggiunge progressivamente in 6 stadi che agiscono su muscoli, vasi sanguigni, cuore, respirazione, organi addominali e testa.

I primi 2 stadi sono fondamentali, mentre gli altri 4 sono complementari.

I primi 2 esercizi sono quello della pesantezza, che agisce sul rilassamento dei muscoli, e quello del calore che agisce sulla dilatazione dei vasi sanguigni periferici.

Questi 2 esercizi fondamentali sono utili per raggiungere un livello di rilassamento elevato, intervenendo attivamente su meccanismi che solitamente scattano in maniera automatica.



Il Training Autogeno vi ha incuriosito?! Se volete provare siamo disponibili!

domenica 28 febbraio 2010

Esercizio preparatorio al Pranayama

In questo post vi vogliamo proporre un esercizio preparatorio al Pranayama: UTTHITA LOLASANA (posizione dell'oscillazione in piedi).

La posizione è eretta ed i piedi sono separati di circa un metro. Prima di iniziare bisogna cercare il radicamento a terra.
Sollevare le braccia in alto mantenendo i gomiti dritti; piegare i polsi in avanti di modo che le mani pendano liberamente.

Flettersi in avanti lasciando oscillare il tronco dalle anche, lasciando che le braccia e la testa oscillino tra le gambe.

Cercare di essere senza tensioni, come una bambola di pezza.
Nell'oscillazione verso l'alto, sollevare il tronco parallelo al pavimento; nell'oscillazione verso il basso portare le mani il più possibile indietro oltre i piedi.

Dopo 5 oscillazioni complete ritornare alla posizione verticale con le braccia sollevate, poi abbassare le braccia lateralmente.

Ripetere fino a 5 volte.

Respirazione: ispirare attraverso il naso mentre si sollevano le braccia e quando si ritorna alla posizione eretta. Espirare con forza attraverso la bocca ad ogni oscillazione verso il basso assicurandosi che tutta l'aria stagnante venga espulsa dai lobi inferiori dei polmoni.
Mentre si oscilla verso l'alto una leggera inspirazione sarà solo una lieve azione riflessa, ma l'obiettivo principale è svuotare completamente i polmoni nell'oscillazione verso il basso.

Quest'asana è un'eccellente pratica pre-pranayama poichè apre tutti gli alveoli e riequilibra lo scambio ventilazione-perfusione nei polmoni.
Ma ecco il video...

mercoledì 17 febbraio 2010

L'orecchio del subacqueo di Leonardo D'Imporzano


Oggi l'On. Mario Cavallaro ha presentato, presso la sala delle colonne della Camera dei Deputati il libro "L'orecchio del subacqueo" di Leonardo D'Imporzano.

Ricordiamo che Leonardo è stato detentore nel 2008 del record mondiale di apnea under ice e svolge un'intensa attività sportiva e giornalistica.

Hanno partecipato anche l'editore del libro, Stefano Gargiulo della IRECO, il Dott. Alfonso Bolognini, Direttore del Centro Iperbarico Sassarese, e Fabio Pajoncini Ottaviani, grande profondista protagonista di numerose immersioni tecniche che nel 2004 stabilì il record di immersione in auto contenimento a -202 m.

Il libro fornisce le informazioni necessarie affinchè ogni subacqueo conosca le caratteristiche anatomiche e fisiologiche del proprio orecchio, le patologie più frequenti, i modi per evitarle e curarle.
Grande Leo!!! Naturalmente noi della tribù aspettiamo una copia del libro con dedica!!

mercoledì 10 febbraio 2010

Aspettando il prossimo seminario di Pranayama


Ecco il video di uno degli esercizi che abbiamo praticato durante il primo seminario sulle tecniche di respirazione e Pranayama.

Si tratta di una sequenza dinamica che permette di eseguire una respirazione completa, partendo dalla zona addominale fino a quella clavicolare.


La posizione di partenza è in piedi con le braccia lungo i fianchi. E' fondamentale un buon radicamento a terra.

Durante la prima fase inspiratoria si portano le braccia all'altezza delle spalle, con i palmi delle mani che guardano il soffitto.

Si espira dalla bocca unendo le mani sopra la testa.

Durante la seconda fase espiratoria si piegano le braccia, portando le mani dietro la testa (in questa fase si accentua la respirazione clavicolare).

Nell'ultimo step si espira violentemente abbandonandosi completamente.

Ma ecco il video...almeno potete esercitavi davanti al computer!!




Ne approfittiamo per ricordarvi che il VENERDI' 26 FEBBRAIO alle ore 21.00 presso il Centro Benessere Olistico di Arcola si terrà il secondo seminario di Pranayama.
Come la volta scorsa i posti disponibili sono 12. Prenotazione e pagamento anticipato obbligatori

venerdì 29 gennaio 2010

La posizione del mantice


Sull'onda dell'entusiasmo per la serata di Pranayama della serata scorsa ecco la famosa posizione del mantice (BASTRIKASANA).
Vediamo come si esegue:

Ci sdraiamo sul tappetino, gambe morbidamente distese, braccia abbandonate lungo il corpo. Aggiustiamo bene la posizione fino a sentirci comodi. Chiudiamo gli occhi e cominciamo a respirare cercando il rilassamento totale. Dopo, lentamente pieghiamo le ginocchia unite e con le dita delle mani intrecciate portiamo le mani verso l'addome.

Quando avviciniamo le gambe all'addome espiriamo, quando rilasciamo le gambe inspiriamo.

Ripetiamo il movimento prestando attenzione al sollievo che si percepisce nella schiena e alla morbidezza del movimento.

Il respiro rimane calmo, lento e regolare; proseguiamo l'esercizio finchè ci sentiamo a nostro agio.

Quando sciogliamo la posizione ci riportiamo distesi e ci ascoltiamo a occhi chiusi.

Questa asana facilita la digestione e allevia il mal di schiena e per noi subacquei è utilissima per imparare la respirazione yogica e per chi già respira in questo modo potenziare il nostro respiro.

sabato 23 gennaio 2010

La Magia del Respiro: il racconto

Ed eccoci a raccontare la magica serata sul Pranayama che noi della Tribù abbiamo organizzato in collaborazione con la nostra maestra yoga Franca Tulipani presso il suo Centro di Benessere Olistico ad Arcola.


Abbiamo trascorso una serata veramente emozionante scoprendo le potenzialità del nostro respiro e tutti i benefici che una corretta respirazione può portare non solo per la nostra vita da subacquei ma per la nostra quotidianità.

Naturalmente è stata necessaria un'introduzione teorica per poter affrontare al meglio la parte pratica: non possiamo praticare il pranayama o imparare a respirare correttamente se non sappiamo come funziona la dinamica respiratoria.

Se ne volete sapere qualcosa di più cliccate qui.

Ma poi bando alle ciance e via alla parte pratica che è stata entusiasmante: i partecipanti hanno prima preso coscienza di come respirano e di come si modifica la respirazione in funzione dei propri stati d'animo.
A questo punto abbiamo fatto un pò di esperienza con alcune semplici tecniche di Pranayama, percependo l'espansione del nostro respiro sia a terra sia in piedi.

...e poi l'ormai famoso (almeno per noi della Tribù) esercizio del mantice.


E per concludere in bellezza non poteva mancare un pò di rilassamento finale per distendere tutti i muscoli!

Ci eravamo prefissati un incontro della durata di circa 2 ore....ma il tempo è letteralmente volato in un soffio e quando abbiamo guardato l'orologio era già passata la mezzanotte!

Un ringraziamento va a Marco, Carlo e Simona che hanno partecipato a questa serata.

Un ringraziamento particolarmente sentito va a Franca che ci ha donato un pò della sua enorme esperienza ma soprattutto il suo amore.


Per chi non è riuscito a partecipare a questo seminario ne abbiamo un altro in programma un altro il 26 Febbraio....per maggiori informazioni non esitate a contattarci!

sabato 9 gennaio 2010

Seminario "LA MAGIA DEL RESPIRO"


Il 2010 sarà un anno ricco di eventi ed iniziative...abbiamo deciso di non perdere tempo e...

VENERDI' 22 GENNAIO ALLE ORE 21.OO

si terrà il seminario "La magia del respiro" presso il Centro Yoga e Benessere Olistico di Arcola.
Perchè una serata dedicata alla respirazione? Perchè, come diciamo sempre durante i nostri corsi di apnea, bisogna sapere respirare correttamente per poi trattenere il fiato, ma anche perchè l'immersione è un viaggio all'interno di noi stessi e acquisire la consapevolezza del proprio respiro permette di avere consapevolezza interiore.
Poi naturalmente ci sono anche dei benefici fisici di cui abbiamo parlato nel post precedente.
Il seminario, aperto a tutti subacquei e "terrestri", sarà della durata di circa 2 ore e verrà condotto dalla maestra yoga Franca Tulipani che, con il suo solito immenso entusiasmo, mette a disposizione la sua grande esperienza per accompagnarci in questo viaggio sull'onda del respiro.
Il seminario sarà a numero chiuso: il tetto massimo di partecipanti è fissato a 12 persone. Di conseguenza la prenotazione è obbligatoria e il pagamento è anticipato. A fine serata verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
Per maggiori informazioni:
Ilaria - 3385280545
Alessandro - 3286632906

apneatribu@yahoo.it

martedì 5 gennaio 2010

La respirazione yoga



Gli orientali hanno sempre accentuato il valore delle respirazioni profonde non solo come un grande aiuto spirituale nella cultura di sé, ma anche quale valido coadiuvante per la salute e la longevità .

Esiste sicuramente una relazione tra arti marziali e respiro e tra respiro ed energia, il “ki”. Saper respirare significa controllare le proprie emozioni e paure, mantenendo una mente lucida e pronta; ecco perché oggi molte discipline dedicano attenzione alla respirazione e la utilizzano per trovare una migliore sintonia con il proprio corpo.
Il concetto di respirazione ha un significato molto più esteso in Oriente che non in Occidente, dal momento che comprende non soltanto il processo di riempimento dei polmoni d’aria e l’espulsione di anidride carbonica e di altri residui, bensì anche la trasmissione dell’ossigeno e delle sue proprietà a tutti i tessuti del corpo attraverso il sangue. La parola “ki” che può essere tradotta in “fiato”, include così anche il concetto di energia vitale, di vitalità e di spirito.

Una corretta respirazione deve essere effettuata con tutto il polmone. Molto spesso invece al giorno d'oggi si utilizza solo una parte dei polmoni, quella alta. Lasciando inutilizzata la parte più bassa si riduce la ventilazione e gli effetti benefici della respirazione che sono, come universalmente risaputo, l'ossigenazione del sangue e quindi di tutto il corpo. Purtroppo la frenetica vita quotidiana e lo stress inducono ad una respirazione scorretta, appunto quella che utilizza prevalentemente la parte alta dei polmoni. La respirazione più naturale è quella che prevede l'utilizzo di tutto il polmone. Per accorgersi della differenza basta osservare i bambini più piccoli: loro non sono ancora diventate vittime dello stress e la loro respirazione è quella che gli adulti hanno perduto e devono, quindi, imparare di nuovo!


La respirazione yoga ci permette di tornare a respirare in maniera naturale ed è di grande beneficio generale.

Il sangue viene reso più ricco di ossigeno, non tanto nel momento preciso dell’applicazione della tecnica, quanto durante tutta la giornata, poiché la respirazione normale viene stimolata e resa più proficua per un periodo di circa 24 ore. Il sangue risulta migliorato in qualità e quantità, nutre più adeguatamente l’intero organismo, specialmente il cervello, la spina dorsale, nervi relativi e quelli spinali, con notevole vantaggio di tutto il corpo che viene mantenuto sano, forte e giovane.

L’eccezionale influenza della respirazione yoga sul sistema nervoso ed endocrino – le respirazioni lente e profonde è noto hanno un effetto sedativo – creano l’armonia necessaria alla salute. È stato osservato che più le respirazioni controllate sono lente e più facilitano l’acume, la visione e la creazione della mente ed eliminano con la pratica la tendenza all’agitazione psichica.

Tutto questo vi sembra poco?!

A noi no...è per questo che stiamo organizzando un seminario dedicato al Pranayama e alla respirazione yoga proprio per farvi sperimentare tutti questi benefici...quindi tenete d'occhio sia lo sciamano che la pagina principale del blog perchè a breve avrete tutti i dettagli!