venerdì 13 dicembre 2013

Ujjayi Pranayama



Di solito proponiamo sempre asana o pratiche semplici perchè almeno anche chi legge senza aver mai praticato yoga può sperimentare davanti al pc.
Questa volta invece proponiamo una tecnica un pò più impegnativa ma solo perchè bisogna avere una conoscenza corporea e di sè maggiore rispetto al solito.
I benefici però sono indubbi!


Stiamo parlando della RESPIRAZIONE UJJAYI.
Diciamo subito i vantaggi: facilita la respirazione, cura numerosi disturbi della gola, aiuta nei sintomi asmatici e libera dal catarro.

L'etimologia di questo termine non è certa. Tradizionalmente Ujjayi prânâyâma viene tradotto come «il respiro vittorioso» in quanto per la sua esecuzione è necessario espandere al massimo il torace -atteggiamento tipico di un guerriero.
Una differente interpretazione prevede che il termine derivi dall'unione del prefisso ud, che significa «elevare», e della parola jaya, una tradizionale forma di saluto indiana: il termine quindi può indicare «ciò che si esprime ad alta voce» ed indicherebbe la non silenziosità di questo prânâyâma.

Seduti a gambe incrociate, la tecnica per eseguire Ujjayi consiste nel contrarre i muscoli alla base del collo, vicino all'inserzione delle clavicole, in modo da ostruire parzialmente la glottide - il segmento mediano della laringe che comunica con la regione posteriore del cavo della bocca.
La frizione dell'aria sulle pareti della laringe provoca un suono caratteristico, sordo e continuo, simile al flusso e al riflusso delle onde del mare sulla battigia; il suono deve risultare dolce e regolare, evitare dunque sforzi eccessivi e mantenere il corpo rilassato.
Conservare il controllo della cintura addominale per tutta la durata del prânâyâma; la contrazione dei muscoli addominali non permette al ventre di espandersi, pertanto l'inspirazione sarà principalmente toracica e subclavicolare. Tanto l'inspirazione quanto l'espirazione avvengono attraverso le narici, che rimangono rilassate e passive.


Inspirare lentamente contraendo i muscoli del collo per ostruire la glottide; quando il diaframma incontra la crescente resistenza offerta dalla cintura addominale verranno sollevate e dilatate al massimo prima le costole e infine la parte alta del torace. Al termine dell'inspirazione il torace risulta completamente espanso e non deve risultare possibile l'introduzione di un seppur minimo volume aggiuntivo di aria.
L'ostruzione parziale della glottide durante l'inspirazione causa un aumento della depressione intratoracica che ha come conseguenza un maggiore richiamo sulla circolazione venosa polmonare ed un incremento degli scambi gassosi e pranici; analogamente durante l'espirazione viene accresciuta la pressione intrapolmonare che contribuisce a mantenere l'elasticità dei polmoni.



Personalmente pratico Ujjayi Pranayama tutti i giorni, anche durante la pratica di asana.

sabato 7 dicembre 2013

Perchè il Pranayama

 
Sappiamo tutti che la respirazione è una parte importante dello yoga: tutte le asana, nella fase di entrata ed uscita dalla posizione hanno alla base il controllo del respiro. La respirazione è ancora più importante se pensiamo che uno degli “scalini” per arrivare al samadhi (il benessere) è proprio il Pranayama.
Ecco alcuni degli innumerevoli motivi per praticare Pranayama:
1 - Le pratiche di respirazione bilanciano rapidamente l’energia e stabilizzano gli stati d’animo. Utilizzando il respiro riusciamo a calmare il sistema nervoso e a ricaricarci di energia. A lungo termine la pratica del Pranayama aiuta a combattere ansia, stress, depressione, aumentando la consapevolezza di noi stessi.
2 - Il Pranayama permette, grazie all’immobilità del corpo, di rimanere concentrati su quelle che sono le nostre “qualità” interiori.
3 - La respirazione è una buona pausa tra un’asana e l’altra. Ci permette di trarre il massimo beneficio da ogni postura osservando cosa accade al nostro corpo

sabato 16 novembre 2013

Yoga sott'acqua

 
In attesa di proporvi una nuova asana da sperimentare, condividiamo con voi una notizia che arriva dall'Australia.
 
"Non solo in spiaggia, adesso lo yoga si pratica anche sott'acqua, dentro la barriera corallina dell'acquario di Sydney. Qui, nelle vasche del Sea life aquarium, Sasha Hawley fondatrice dell'associazione ''Yoga by the sea'' si esercita con muta e bombole seguendo le mosse dell'istruttrice Vivien Speers. Secondo i piani della Hewley l'evento non resterà un caso, nel futuro, assicura, altre classi saranno tenute nelle vasche del Sea Life" 
 
Per vedere altre immagini dello yoga subacqueo cliccate qui di fianco FOTO
 
Quasi quasi proviamo anche noi!
 
 

lunedì 21 ottobre 2013

Scene di Pranayama


Non sono solo ripresi gli allenamenti in piscina... anche le serate dedicate al Rilassamento e alla Respirazione.
 
Serate che spero abbiano arricchito i partecipanti quanto hanno arricchito me che ho condotto le lezioni.
Di seguito qualche immagine realizzata durante le prime 2 serate.





venerdì 6 settembre 2013

Yoga.. non si è mai smesso!

 
Eccoci già a Settembre.. e dopo la pausa yogica dell'estate (resa meno lunga da alcune serate dedicate al Pranayama) riprende l'attività del Centro Yoga a cui fa riferimento La Tribù!
 
A partire da Lunedì 16 Settembre riprendono i corsi, per conoscere giorni e orari basta cliccare sul link sotto
 
 
Naturalmente, anche se non sono indicate in orario, non mancheranno le serate dedicate al Rilassamento e al Pranayama. Verranno fissate a cadenza quindicinale
 
Da quest'anno il Centro non offrirà "solo" lo Yoga ma si è ingrandito con una sede distaccata dedicata ai massaggi (con possibilità di sauna)
 
Volete saperne di più? Cliccate qui di fianco PUNTO MASSAGGI
 
... e per saperne ancora di più potete visitare il sito internet del centro
 

domenica 21 luglio 2013

Halasana: l'aratro


Immagine tratta da http://www.yogaposeweekly.com

Lo Sciamano torna con una delle asana "regine": Halâsana o aratro (perché ricorda gli antichi aratri indiani).
Vediamo subito come si esegue.
ESECUZIONE:
Distesi supini con le gambe unite, le braccia lungo i fianchi e le palme delle mani rivolte al pavimento, portare il mento verso il petto in modo che la nuca aderisca completamente al pavimento; utilizzando i muscoli addominali e conservando una respirazione regolare sollevare le gambe con un movimento lento e continuo, mantenendole distese, unite e rilassate, fino a portarle perpendicolari al pavimento; la schiena aderisce sempre al pavimento.
Facendo forza sulle braccia sollevare i glutei e la parte bassa della schiena, portare le ginocchia il più possibile vicino al torace ruotando la parte inferiore della colonna vertebrale, quindi spingere le gambe oltre la testa lasciando che le dita dei piedi tocchino il suolo, allontanandole quindi il più possibile dalla testa in modo da accentuare la curvatura della spina dorsale.
Le prime volte potrebbe non essere possibile portare i piedi in contatto con il terreno: non forzare mai il movimento, ma lasciare che sia lo stesso peso delle gambe a portarle, con il tempo e la pratica, verso terra. In questo caso è possibile utilizzare uno sgabello come supporto per i piedi (Ardha Halâsana).
Mantenere la posizione da uno a dieci minuti o più (adepti avanzati), respirando lentamente e profondamente: la respirazione sarà prevalentemente addominale. Fare attenzione a non piegare le ginocchia e a non contrarre le spalle, il collo o i muscoli del volto.
La concentrazione sarà sulla respirazione o sul rilassamento della schiena e dei muscoli dorsali.
Per sciogliere la posizione riportare lentamente la schiena ed i glutei al suolo, portare le gambe perpendicolari al pavimento ed infine riabbassarle lentamente, in modo controllato e senza fletterle, utilizzando i muscoli addominali; la testa rimane sempre in contatto con il pavimento.

BENEFICI DI HALASANA
Leggendo l'esecuzione alcuni dei numerosi benefici sono già intuibili: quest'asana "lavora" veramente su tutto il corpo ed oltre ad avere benefici diretti sulla respirazione (visto che viene "attivata" la parte addominale del respiro) ne ha tanti indiretti visto che va ad allungare tutta la colonna e la muscolatura posteriore del corpo.
Ma entriamo nel dettaglio.
Halâsana dona grande elasticità alla spina dorsale - in particolare alle vertebre cervicali e lombari - e al collo, causa l'aumento della circolazione in tutta la zona e tonifica i gangli ed i nervi spinali, regolarizzando il funzionamento del sistema nervoso simpatico.
La tiroide viene compressa e stimolata, insieme al timo, dall'abbondante afflusso di sangue con conseguenze positive per tutto il metabolismo corporeo, per la pressione arteriosa e per il sistema immunitario.
La respirazione addominale profonda ed il movimento del diaframma effettuano un massaggio addominale che interessa tutti gli organi interni: viene così migliorata la funzionalità del fegato e dei reni, della milza e del pancreas, in cui la produzione di insulina viene stimolata; la digestione risulta favorita, la costipazione alleviata.
La muscolatura della schiena, delle spalle e delle braccia si rinforza, così come i muscoli addominali.
La pratica di Halâsana è utile anche per il trattamento di asma, bronchite, epatite, disturbi del tratto urinario e mestruali.
Questa posizione non dovrebbe essere eseguita in caso di ernia al disco, sciatica o gravi patologie della colonna vertebrale; evitare l'esecuzione anche in presenza di ipertensione arteriosa.
Durante il periodo mestruale e dopo il terzo mese di gravidanza evitare di comprimere l'addome; in queste condizioni prestare quindi particolare attenzione ed assumere l'âsana solo sotto la guida di un insegnante.

giovedì 27 giugno 2013

L'idratazione

 
Interrompiamo la scia di post dedicati alle asana per migliorare la respirazione per parlare di idratazione e degli effetti che l'immersione sia in freediving sia in ARA ha sulle nostre riserve idriche.
 
Quindi riproponiamo un "vecchio" post dedicato agli integratori
 
 
e girovagando in rete abbiamo trovato questo articolo molto interessante scritto dal Dr. Alberto Fiorito che parla dell'importanza dell'idratazione.
 

domenica 19 maggio 2013

Chackra padasana

 
Durante gli allenamenti in piscina ci siamo accorti che spesso e volentieri ci sono delle rigidità a livello del bacino e delle articolazioni coxo-femorali.
E quindi sotto trovate un brevissimo video in cui potete vedere un'asana dinamica molto semplice ma utilissima non solo per scaricare un po' le articolazioni ma anche per rinforzare la parete addominale
 

sabato 30 marzo 2013

Il rotolamento


La pratica che proponiamo in questo post è estremamente rilassante, migliora la percezione complessiva del corpo , libera da molte tensioni, scioglie il respiro e purifica il sangue.
 
Come al solito, un semplice esercizio che racchiude numerosi benefici!
 
Vediamo ora come si esegue.
 
Posizione di partenza: supini con le gambe divaricate alla larghezza delle spalle, le mani all'altezza del petto con i palmi rivolti verso l'alto.


Esecuzione: espirando, ruotare il busto verso sinistra stendendo il braccio oltre la testa. Entrambi i piedi ruotano verso sinistra e bloccano la rotazione del corpo. Inpirando ritornare nella posizione di partenza. Con le stesse modalità eseguire sull'altro lato.

 
 
Quando si è in rotazione si percepisce una linea di allungamento ed energia che va dalla punta delle dita dei piedi fino a alle dite della mano; l'altra metà del corpo  (quella appoggiata a terra) è rilassata.
 
Il ritmo di esecuzione della pratica deve essere piacevole e naturale.


giovedì 28 febbraio 2013

La dea che riposa sulle acque



Dopo un pò di silenzio ecco una nuova asana: VARUNI ASANA.
Intanto vediamo come si esegue.
 
A gambe incrociate (nella posizione semplice, o mezzo loto), lasciarsi scivolare delicatamente sul fianco e appoggiare la tempia sul palmo della mano.

 
L'esecuzione è estremamente semplice ma i benefici sono eccezionali: quest'asana distende collo, spalle e schiena e, agevolando l'apertura del fianco, amplia la capacità respiratoria. L'appoggio della tempia sul palmo della mano favorisce il rilassamento dei muscoli del viso. 
Varuni è la dea che riposa sulle acque, in questa posizione impariamo a lasciarci andare come guidati dalle onde, lasciando scivolare via le tensioni insieme al respiro.
 

mercoledì 23 gennaio 2013

Sarpasana: il serpente


 
Sarpasana è conosciuta come 'posizione del serpente', fa parte delle asana di estensione all'indietro.
Queste asana hanno la caratteristica di rinforzare i muscoli che controllano la colonna vertebrale, allungare gli addominali distendendo gli organi interni, e tonificare i nervi spinali.
Agendo sull'apertura del torace sono una buona preparazione per il pranayama.
I benefici peculiari di sarpasana, oltre quelli già citati, sono relativi ad una maggiore lavoro sulla parte toracica; dal momento che il corpo poggia sull'addome, viene favorita l'apertura degli alveoli polmonari grazie alla spinta del diaframma verso l'alto che genera un aumento della pressione all'interno del torace. E' infatti ritenuta una posizione molto utile per gli asmatici.
 
Esecuzione
Si inizia in posizione prona, intrecciando le dite delle mani dietro la schiena; la fornte è a terra e il collo è rilassato.
Inspirando si solleva prima la testa e poi le spalle facendo forza con i muscoli lombari e paravertebrali, infine si sollevano le mani mantenendo le braccia tese.
Si esegue un breve trattenimento del respiro nella posizione finale ed espirando si ritorna nella posizione di partenza.
 
E' molto importante manternere i glutei rilassati durante tutta l'esecuzione.
 
posizione finale